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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

Budapest, addio ai ponti

Ponte rosso malinconico inizio di un giorno stanco per i poveri costretti al cemento. Vigore sprecato dei cani a passeggio sbadigli a chi ha dormito all'addiaccio, con la coperta anco r a tirata sul volto una maschera dalla vergogna . Attese apatiche di un treno nemico verso la condanna umana del lavoro. I mendicanti non si alza no ancora. Schiavi di abitudini libere dal progresso. Ponte verde Vite impregnate Di odorosa cannella Le lamentele la fretta I modi sgarbati i caffè la senilità. Ponte bianco tribù mescolate, rumore di accenti che fracassano l'uno contro l'altro ventiquattrore svelte e tecnologia popolare sottopassaggi sporchi pianole, monetine e bugie. A pochi metri un panorama un po' rassegnato,  in cerca di un prezzo per il suo vasto splendore Ponte grigio sicurezza di leoni turisti indifferenti alle vite scorrono intralciando ricordi d'amore Il castello sorride al Parlamento, la città vecchia sorveglia quella nuova. Ponte a freccia