"Bisogna accettarla così com'è" "Brava, io la accètterei per davvero, in senso letterale!" A parte l'umorismo di dubbio gusto, quello che è avete appena letto non è uno scambio di battute da bar, ma una conversazione sentita in un bar, riportata quasi in diretta dalla sottoscritta, con una differita di appena due minuti. Erano le 10.54 e la tizia dispensatrice di filosofia spicciola da cappuccino stava facendo colazione. A Budapest, dove abito, nessuno fa colazione alle 10.54, al massimo io a lavoro, quando la faccio prima dell'ora in cui gli altri pranzano. A Budapest, per la dirla tutta, non ci sono bar nel vero senso della parola - no, non lo so quale sia questo senso. Se lo scopro ve lo dico - il caffè si beve a sedere, con calma, a tavolino e non al bancone. Quindi vi ho già fatto dedurre che non siamo a Budapest, io e il mio carapace. Resta da capire dove siamo e qui, mentre la donna di prima lascia il locale, interviene di nuovo il barista della
NB: è tutto inventato a questo mondo. Figurati su questo blog.