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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Tartacronaca Nr.17: Budapest, AAA vetrinisti cercasi

Le vetrine ungheresi sono una meraviglia, meriterebbero un libro. Temo tuttavia che non lo leggerebbe nessuno e io sono troppo pigra per fare uno sforzo a perdere; un post è meno impegnativo e forse almeno un paio italiani che hanno vissuto a Budapest lo guarderanno (il mio migliore amico e una mia ex collega, oltre a un signore analfabeta che costringo a leggere tutto quello che scrivo, a voce alta, così posso prendere sonno mentre lui ripete "bababababababababa lllllll bababa". La elle sa leggerla, il resto lo trasforma nella sua sillaba preferita, ba). Frutto delle notti insonni di un team di designer tra i più talentuosi e modaioli, le vetrine dei negozi di Budapest puntano alla valorizzazione del tutto a scapito dell'esaltazione, e della visibilità, del singolo prodotto . Ecco allora scaffali straripanti, riempiti svuotando scatoloni interi di oggetti di varia specie, lasciandoti poi in una disposizione di finto disordine. Un'aggiunta di polvere assicura l

Tartacronaca nr.16: Lehet jönni! (disordini ordinari in un supermercato di Budapest)

Una bottiglia di rosso, due cartoni di latte al cioccolato e un litro di tè alla mora: il tipo che mi precedeva nella breve fila all'unica cassa aperta nello Spar di Nyugati alle nove e trenta di sera si preparava a una gran serata. Immaginai di chiedergli come intendesse procedere: avrebbe guastato prima il vino o la bevanda da bambini? E, tanto per sapere, prevedeva di mettere in corpo anche qualcosa di solido, oltre a quel miscuglio poco invitante? Forse aveva i figli da guardare la mattina seguente e voleva accoglierli con una colazione decente, ma in casa teneva solo i biscotti perché lui, padre divorziato da alcuni anni e discreto bevitore, il latte non lo prendeva. Nella spiegazione trovava posto anche il tè alla mora, perfetto per la merenda di metà mattinata. Quella serata solitaria, invece, l'avrebbe ammazzata col vino, che gli avrebbe dato una mano anche a tollerare il freddo inatteso di quella notte di marzo poi ricoperta da una nevicata sempre più intensa. Contin